Rafting in Valle d’Aosta
La Dora Baltea, il Colorado d’Europa
Rafting in Nepal, l’Himalaya, la Patagonia, nomi che ci fanno sognare.
E’ vero, l’Himalaya è sicuramente la mecca del rafting e degli sport fluviale, la natura incontaminata e gli spazi infiniti offerti della Patagonia sono incomparabili…ma parliamo della nostra Regione, che non ha nulla da invidiare a tutto il resto del mondo, anzi.
Grazie ai generosi ghiacciai del Massiccio del Monte Bianco, la Dora Baltea garantisce un apporto idrico immenso, tanto che fu battezzata dagli Americani, che ci iniziarono al rafting nel 1986, il “Colorado d’Europa”.
La maggior portata inizia da Giugno e si mantiene sino a metà, fine settembre.
Dagli inizi degli anni ’90 ogni anno, da Giugno a settembre, la Dora Baltea è teatro di emozionanti discese di rafting, kayak, hydrospeed ed altre attività fluviali.
Centinaia di turisti appassionati, sportivi ed esperti provengono da ogni parte del mondo per “giocare” o allenarsi nelle rapide del Colorado d’Europa.
Non importa quale mezzo si usi: che sia il raft, la canoa, il kayak tandem (topo duo) o altro, la Dora Baltea offre possibilità veramente per tutti i gusti e livelli.
Ci sono percorsi rafting per famiglie e bambini, per scalmanati sportivi ricercatori di adrenalina, addirittura c’è chi per il proprio addio al nubilato/celibato fa rafting, aziende che propongono rafting come bonus aziendali e team building.
Chi non ha mai provato ad “andare per fiumi”, stenta a capire il perché di tutto questo successo.
Andar per fiumi ed in particolare il rafting, è un gioco splendido ed è alla portata di tutti! …da 7 a 70 anni. E’ un modo per vivere una natura ancora incontaminata, con in più un pizzico di avventura.
Non facciamoci spaventare da false pubblicità che parlano di “sport estremo” o dall’idea del superuomo di memoria dannunziana: se si seguono alcune semplici regole, il fiume può regalare dei momenti unici.
Basta rispettare la natura, amare la tranquillità, essere umili nei confronti di un’entità più grande di noi come il Fiume; e se non si ha esperienza, ci si può affidare a delle guide professioniste dei centri di Rafting e Canoa.
La valle d’Aosta vanta una tradizione di guide rafting di calibro internazionale.
√ Attenzione! – Per la tua sicurezza verificare sempre che il centro e le guide a cui vi rivolgete siano ufficialmente riconosciute dalla F.I.Raft (Federazione Italiana Rafting).
Ma quali sono i luoghi ed i percorsi più interessanti per il rafting?
Per il rafting il percorso va da Pré Saint Didier, fino a Sarre. Una breve lezione teorico pratica e… si parte!, con le famigerate “Rapide delle Fontine” a Pré Saint Didier, per poi scivolare nel silenzio dell’oasi naturale di La Salle, nella riserva del Marais, dove si può ammirare la maestosità dei falchi, delle aquile, (con un po’ di fortuna si può vedere anche il gipeto), la sinuosità degli aironi, la mamma germano con i suoi piccoli… tutto ciò nella magnifica cornice del Monte Bianco, della Grivola e di altre montagne di minor fama ma non meno belle.
Per i più esperti è possibile navigare le rapide di La Salle, mentre per i principianti è consigliato di uscire dall’acqua e di reimbarcarsi più a valle, nelle entusiasmanti Rapide di Santa Barbara. Una doccia sotto le imponenti cascate di Lenteney e si continua fino a Runaz dove tutti, principianti ed esperti, devono necessariamente fermarsi nella pineta dell’Equilivaz.
Oltre questo punto infatti il fiume si restringe in un’angusta gola creando due salti spaventosi, non navigabili, ma che costituiscono comunque uno spettacolo da vedere. E’ importante perciò andare solo se accompagnati da una guida.
A valle dei salti, per i più sportivi, il canyon continua attraverso le gole di Runaz e Avise.
Insieme alle Rapide delle Fontine, queste due gole rappresentano la “Mecca” del rafting europeo!
L’”acqua viva”, così definita amichevolmente dalle guide, in questi punti non permette di alzare la testa e guardarsi intorno, se non per pochi attimi. Qui il fiume scorre in mezzo a due pareti verticali di 150-200 metri e l’unico accesso è via acqua.
L’unico segno di presenza umana è un antico ponticello in pietra coperto di edera, i cui tralci pendono sino all’acqua.
Un secondo ponte di costruzione più recente segna la fine delle rapide più grandi, dopo le quali il fiume degrada piacevolmente nella gola dell’Enfer.
Le pareti qui sono più dolci e coperte dai fitti terrazzamenti dei vigneti dell’ottimo e raro vino Doc che prende appunto il nome di “Enfer”.
Ancora una piccola gola in corrispondenza del villaggio di Mecosse ed il fiume poi si allarga mostrando l’anfiteatro di cime della comunità del Grand Paradis.
La vista dei castelli Sarriod de la Tour, di Saint Pierre e di Sarre segna il termine dell’avventura. In questo tratto infatti uno sbarramento prende in prestito l’acqua per la produzione di energia elettrica.
Discendere la Dora Baltea in rafting è stare in buona compagnia, è fare un viaggio nella natura ancora incontaminata, è sapore di esplorazione e avventura, ma soprattutto un’occasione per vedere una Valle d’Aosta unica, da un punto di vista completamente nuovo, anche per noi che ci viviamo…insomma per dirla in breve è “andar per Fiumi”.
Ci vediamo in Fiume!
David Alemanni